A Bolgheri la poesia oltre la stagione concentrata
La visita presso Tenuta San Guido lo scorso 9 Febbraio è stato momento di approfondimento dei nuovi progetti e dell’assaggio delle nuove annate che saranno a breve sul mercato : Le Difese 2022, Guidalberto 2022 e Sassicaia 2021.
La degustazione dei vini si è svolta come ormai buona prassi e splendida tradizione a San Guido con il direttore Carlo Paoli e con il team giovanissimo ed affiatato nelle figure di Matilde Gentili, Alessio Bartolomei, Benedetta Marchetto, Elena Brachini e Matteo Ciompi.
In degustazione due millesimi per certi aspetti difficili, straordinari, non proprio classici.
L’annata 2022 (Le Difese e Guidalberto) è stata un’annata calda e siccitosa che ha fatto seguito all’annata 2021 anch’essa poco ricca d’acqua.
Il caldo prolungato non ha toccato le temperature più alte di sempre (quelle possono essere attribuite negli ultimi 5 anni al millesimo 2023) ma ha di certo in qualche modo aumentato il grado di allerta delle piante che hanno cercato in tutti i modi di non andare in stress idrico.
La variabile più importante in annate così è certamente la cura e l’intervento umano che può agire in modo agronomico nel tentativo di posticipare più possibile il fenomeno di stress perchè quando visibile con sintomi sull’apparato fogliare è certamente troppo tardi.
Con grande attenzione ed un organico pronto nella gestione del verde il millesimo 2022 a San Guido è più interessante di quanto ci si potesse aspettare. L’azienda sa stupire nei momenti più difficili (proprio come i grandi fuoriclasse) e certamente l’annata 2022 non rappresenta un’eccezione.
I vini prodotti hanno una dominante ma composta dolcezza di fondo che regala grande piacevolezza immediata e non presentano austerità da sensazioni erbacee poco aggraziate.
Impressionante in primis Le Difese che si attesta ad un livello qualitativo solido da diversi anni ormai e la versione nata nel 2022 non ha punti di inferiorità rispetto ai migliori millesimi degustati.
Segue la degustazione di Guidalberto 2022, un vino di grande importanza per Tenuta San Guido che, oltre che a procedere spedita nei lavori di costruzione della cantina, ha certamente trovato un nuovo grado di saggezza e complessità nel vino figlio del blend 50% Merlot e 50% Cabernet Sauvignon.
Il tratto più evidente è quello della morbidezza e della dolcezza come descritto per Le Difese ma è l’interpretazione a San Guido a colpire in maniera certamente positiva.
Un Guidalberto meno teso e vibrante che ha personalità da vendere nella scorrevolezza antocianinica che lo ha contraddistinto.
Un Guidalberto nuovo, rivisto nel carattere moderno di grande approcciabilità ed armonia, che ha probabilmente imboccato la strada verso quello che potrebbe essere la sua vocazione per arrivare a massimi livelli, prossimi al vino di punta dell’azienda, senza doverlo necessariamente ricordare ed avvicinare in stile.
Dalla difficoltà viene dunque fuori una versione davvero intrigante di Guidalberto che sarebbe bello poter immaginare proiettata anche nel tempo.
Una piccolissima impressione erbacea nell’assaggio c’è stata ma non è bastata ad intimidire la recensione o a deprezzare la solida visione d’insieme di un progetto che ha come difficoltà principali la logistica interna e la scelta nel sacrificio.
Le difficoltà maggiori incontrate afferma il team sono state quelle di dover raccogliere le uve insieme in quanto la maturità perfetta è stata raggiunta dai diversi vitigni (principalmente Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) molto prossima nelle diverse varietà.
Come si può immaginare è praticamente impossibile vendemmiare tutto in pochi giorni e dunque è stata necessaria una scelta che ha portato anche a sacrificare alcune vigne che di solito sono di grande rilievo in vinificazione così come è stata effettuata una scelta in cantina per poter permettere ad alcune vasche di fare una macerazione più lunga a discapito di altre.
L’annata 2021 (Sassicaia) è stata una stagione concentrata. Decisamente siccitosa e poco piovosa ha beneficiato però di un autunno/inverno 2020/2021 ricco di acqua che ha creato ottime riserve per l’approvvigionamento delle piante nei mesi più caldi. La primavera è partita in linea con i periodi più classici ma ha fatto un repentino passo indietro a causa di una gelata importante che ha colpito in gran parte tutta la penisola italiana nei giorni di inizio Aprile.
Una vegetazione contenuta ed una primavera tardiva (dopo le gelate è proseguita con temperature tendenzialmente basse) hanno contribuito a regolarizzare l’accrescimento vegetativo ed hanno indotto in qualche modo la pianta a stare in allerta da ulteriori fenomeni.
In effetti per ulteriori fenomeni possiamo annoverare la siccità prolungata che si è sommata al fenomeno della gelata in quella che non è stata l’annata più equilibrata di sempre sulle “carte”.
Una siccità però che è stata possibile controllare grazie ormai alle rodate conoscenze agronomiche che tendono a preservare i passaggi in vigna con i trattori, a non scoprire le uve fino alla fine della maturazione, a creare un buon ombreggiamento alle piante con chiome più importanti e con lavori in diversi periodi dell’anno per arricchire i suoli di acqua ed evitare la loro evapotraspirazione.
Con il sacrificio e la voglia di vedere le uve arrivare, seppur in quantità leggermente inferiore, sane e turgide fino alla fine della stagione si è arrivati a fine estate ed inizio autunno con una splendida alta pressione.
Sul nostro Paese ed in particolare sulla Toscana, tale alta pressione ha portato grande serenità e profondità al millesimo.
Con importanti escursioni termiche si è arrivati alla perfetta maturità delle uve ma anche del graspo, un fenomeno che purtroppo accade sempre meno di frequente ma sempre positivo e ben accolto.
“Un graspo lignificato così, in cui era difficile distinguere le uve nel grappolo e la perfetta calma nel periodo di raccolta producono uno dei millesimi più interessanti degli ultimi anni, forse per certi aspetti anche superiore all’annata 2016”.
Con queste parole il direttore Carlo Paoli ci assicura il grado di appagatezza e felicità raggiunti nella produzione di questo vino che continua a scrivere la storia del classicismo italiano nel mondo e lo fa senza sbavature anno dopo anno.
Per WinesCritic.com Sassicaia 2021 è un vino perfettamente maturo di grande bellezza e leggiadria, carattere ed umanità. Segue una versione (Sassicaia 2020) in cui la solarità era più evidente ma ha qualcosa in più che incuriosisce oltre che ad una setosità speciale dei tannini che si raggiunge solo nelle migliori annate.
Sassicaia 2021 è un vino che si ama da subito ma che siamo sicuri possa toccare vette ancora più alte con la parabola ascendente dei vini adoperata dall’azione del tempo.
È cremoso, suadente, leggiadro, fendente ma aggraziato, una vera poesia oltra la stagione concentrata.
Di seguito i commenti ed i punteggi di tutti i vini degustati :
Vini Rossi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Tenuta San Guido | Bolgheri-Sassicaia | Sassicaia | 2021 | 99 | Rosso | |
Dinamico e ben slanciato nel profilo sensoriale mostra note di lavanda, susine, giacinto, magnolie, sandalo, canfora, buccia di limone e bergamotto. Fiori di agapanto, glicine e gardenie descrivono il profilo secondario che ingentilisce e stempera la matrice. C’è complessità e composta ricchezza che nel gioco ossido-riduttivo trova conferme e solida bellezza. Il corpo del vino è perfettamente equilibrato nel sorso, mostra un profilo pieno ed avvolgente, ricorda di sottili presenze balsamiche ed è animato da tannini morbidi e cremosi e da un finale lineare ed essenziale. Una versione di Sassicaia godibile sin da subito in grado di convincere a primo incontro. Un vino che continua a scrivere e a parlare di eleganza a Bolgheri nonostante i grandi cambiamenti e le difficoltà. Meglio dal 2027. |
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Tenuta San Guido | Toscana | Guidalberto | 2022 | 94 | Rosso | |
Ricco e ben pronunciato nel calice mostra note floreali bagnate che ben si fondono a tratti scuri e speziati che ricordano le amarene, i datteri, il cioccolato fondente, la menta piperita e le bacche di ginepro. Il graspo spezzato sottile emerge nel profilo secondario ma non molesta in quantità. Con il tempo vira verso sensazioni agrumate decise. Corpo pieno, tannini perfettamente maturi meno estratti ed astringenti di versioni più tese ed un finale di ottima leggiadria. Una versione più larga che lunga che centra a pieno l’interpretazione corretta del millesimo. Bevi ora. |
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Tenuta San Guido | Toscana | Le Difese | 2022 | 92 | Rosso | |
Succoso ed intrigante sin dal principio nel profilo sensoriale mostra note di susine, lavanda, fiori di agapanto, muschio bianco, ciliegie e buccia di limone. Corpo medio, tannini rotondi di ottima qualità ed un finale gustoso e lineare che chiude nel migliore dei modi. Assolutamente deciso e coinvolgente. Bevi ora. |