Coravin: straordinaria invenzione con 3 limiti

Tre variabili condizionano il perfetto impiego e la durata nel tempo del vino.

Il Coravin è uno strumento di mescita di vino, che permette di assaggiare più volte una bottiglia nel tempo. Esso tutela la conservazione per settimane, mesi ed addirittura (come l’azienda inventrice sostiene) anni.

Il principio è molto semplice; è quello impiegato dalle zanzare da migliaia di anni.

Per permettere l’uscita del vino occorre iniettare qualcosa, in questo caso non è una sostanza tossica che crea prurito ma è l’Argon, un gas nobile impiegato in ambito sanitario e non solo.

Attraverso un ago di acciaio inossidabile rivestito, lungo circa 8/10 cm, attaccato ad una pistola dalla forma moderna e futuristica, si preleva la quantità necessaria di vino da una bottiglia giovane o anche meglio ancora datata.

Un’ invenzione geniale, qualcosa che non esisteva e che adesso c’è, che sfrutta un principio molto intelligente e funzionale.

Nato per diletto privato ad oggi è veramente uno strumento immancabile per ristoranti, enoteche, produttori di vino e professionisti in generale del settore.

Noi, come degustatori, ne siamo i primi fruitori ed è fondamentale per il nostro lavoro.

Ma, sa davvero essere impeccabile? Il risultato è assicurato sempre in tutti i casi?

Forse no, ci sono tante variabili da tenere sotto controllo che difficilmente vengono citate. Anzi ne parliamo noi qui in questa rubrica Quello che non Dicono, perchè non ci sono commenti ed approfondimenti in merito.

Tre le variabili più importanti che abbiamo approfondito :

1)Il Tappo

2)La Temperatura esterna e le condizioni in cui viene utilizzato

3)Il Vitigno

Partendo dal tappo, ogni bottiglia è diversa, a partire dalla chiusura; un tappo che può sembrare il solito, in realtà può essere di sughero naturale monopezzo o agglomerato ma spesso ci si imbatte anche in prodotti innovativi prodotti da canna di zucchero o da nuove tecnologie che mirano a “desaromatizzare” il sughero.

Chiusure differenti che hanno permeabilità differenti e che si lasciano attraversare con attrito differente dall’ago. Allo stesso modo si richiuderanno in modo differente con tempi differenti. È proprio sul tempo di rimarginazione (più o meno veloce e più o meno parziale o totale) che si gioca la qualità dell’erogazione del prodotto e la sua conservazione nel tempo.

Questo fa capire come la varietà di composizione dei tappi influisce, naturalmente, sulla riuscita della conservazione; porosità, materiali e quindi traspirazione sono le variabili di questa operazione.

Seconda tra le variabili più importanti che giocano un ruolo fondamentale è la temperatura della stanza in cui viene utilizzato lo strumento. Le basse temperature tendono ad irrigidire il sughero, entrando con l’ago, le cellule del sughero vengono violate ed attraversate in modo bruto e violento. Il ritorno alla condizione di partenza è rallentato se non addirittura compromesso del tutto. In questo stato ci sarà maggiore probabilità per l’ossigeno di entrare nella bottiglia e modificarne le caratteristiche.

L’ossigeno non dovrebbe essere presente nella bottiglia, voi direte, visto che è stato iniettato Argon, gas nobile, ma la pressione dall’esterno opera comunque una lieve e quasi impercettibile azione sulla matrice vino.

Infine altra variabile imprescindibile è il vitigno spesso collegato anche se non necessariamente all’estratto secco del vino.

Secondo le nostre esperienze dovute ai tanti assaggi collezionati negli anni, un vitigno delicato, suadente che fa dell’eleganza sensoriale la sua attrazione principale unitamente alla freschezza del sorso e all’equilibrio gustativo potrebbe “resistere” meno alle condizioni dello strumento, a differenza di un vino solido, pronunciato, denso che mostra muscoli forti.

La struttura maggiormente impettita apporterà maggiore difesa alla matrice che resisterà meglio nel tempo.

Il Coravin è certamente uno strumento unico, apprezzabile che ha reso migliore il mondo del vino qualunque sia l’impiego che se ne fa.

Siamo convinti che dietro una bottiglia di vino ci sia una poesia, un equilibrio gustativo che va preservato, perfetto condividere il momento anche in diverse occasioni se possibile.

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