Orcia, il vino più bello del mondo è questo il titolo dell’iniziativa del Consorzio Orcia che ha visto la partecipazione di 10 differenti produttori pionieri e non della denominazione di origine controllata istituita il 14 Febbraio 2000.
Fortemente voluta dai produttori, la Doc Orcia estende i suoi confini territoriali in 12 comuni parte della provincia di Siena, tra i quali non possiamo non citarne alcuni di fama mondiale: Montalcino, Chianciano Terme, San Quirico d’Orcia e Pienza.
Il comun denominatore di queste aree geografiche e dell’areale viticolo di appartenenza è sicuramente la bellezza ed il fascino spiazzante che riceve interesse ed attenzione da diversi anni da diversi Paesi di tutto il mondo.
“È una denominazione con l’export sotto casa” sostiene Donatella Cinelli Colombini, presidente della Doc da poco maggiorenne che ha compiuto i 19 anni dalla sua nascita.
La Val d’Orcia infatti gode di numeri importanti nel turismo e vede ogni anno la riconferma da parte di chi la sceglie che torna per beneficiare di un clima armonico, paesaggi favolosi, buon cibo e buon vino.
Sono proprio i turisti i più grandi ambasciatori al momento dell’area vitivinicola Orcia che dona loro esperienze uniche ed emozionali, un valore inestimabile al giorno d’oggi e di difficile replica.
Il vitigno allevato principalmente è il Sangiovese, ma si trovano diverse espressioni di varietà autoctone locali come il Foglia Tonda, il Colorino ed il Canaiolo. Pochi i blend che vedono la presenza di vitigni internazionali quali il Merlot o il Syrah comunque presenti e di grande fattura.
La grande sfida che si pone il Consorzio del Vino Orcia nei prossimi anni è quella di affermare il proprio prestigio e raccontare al mondo la sua vera identità che sfocia nel bello e nell’armonia più unica che rara dei suoi paesaggi.
Sarà fondamentale però allo stesso tempo crescere salvaguardando e tutelando la bellezza paesaggistica così da poter beneficiare sempre di un buon bicchiere di vino in uno dei posti più belli d’Italia.
“A pochi interessa sapere se nel vino c’è una percentuale più o meno alta di Syrah o di Merlot che sposa con il Sangiovese a bordo di una piscina di straordinaria bellezza o guardano le meraviglie paesaggistiche delle nostre terre” sostiene Gabriele Gorelli, il perfetto oratore e pilota della degustazione, candidato italiano Master of Wine durante il Tasting tenuto nella bellissima cornice del Castello di San Giovanni d’Asso a Montalcino.
E in effetti è proprio vero bisogna essere critici e un po’ severi nella comunicazione per premiare i produttori che si distinguono e che lavorano duramente ma non bisogna mai dimenticare che il vino è convivialità, passione ed energia delle persone che vivono un territorio e che lavorano duramente per continuare a viverlo ogni giorno.
“Il vino è una cartolina liquida” che possiamo inviare molto lontano per poter raccontare ai mercati cosa c’è di speciale e di straordinario in Toscana, sostiene Donatella Cinelli Colombini completando il suo discorso.
I piccoli eroi rimangono attaccati al territorio e la disomogeneità può anche essere un fattore di forza che permette di beneficiare di esperienze uniche ed autentiche. È questa la visone principale del Consorzio che sta lavorando duramente per ritagliarsi il ruolo da protagonista nei mercati nazionali ed internazionali dimostrando che non ha nulla in meno di Montalcino e di Montepulciano, anzi…
Di seguito i miei personali commenti e le note di degustazione dei vini degustati presso il Castello di San Giovanni d’Asso:
Donatella Cinelli Colombini Orcia Cenerentola 2016. Questo giovane rosso mostra nel calice note di fragole, prugne nere, more e foglia di tè nero. Bello l’incenso in sottofondo che dona carattere e complessità. Corpo pieno, tannini morbidi e di buona maturazione, fini ed eleganti ed un finale teso e vibrante grazie alla buona presenza dell’acidità che ne struttura la matrice. Un blend di Sangiovese e Foglia Tonda. Meglio dal 2020. 92
Podere Albiano Sangiovese Orcia Trìbolo Riserva 2015. Autentico e distintivo grazie ad una selezione importante in vigna questo giovane rosso rivela sentori di ciliegie, amarene e cioccolato bianco. Corpo pieno, tannini rigidi e mordenti ed un finale potente, succoso e di impostazione elegante e raffinata. Meglio dal 2020 in poi. 92
Poggio al Vento Orcia Carro Stellato 2013. Bello nel colore grazie al rosso deciso ed intenso un vino che mostra sentori di prugne rosse, fiori di ibisco, mirto selvatico ed un leggero ricordo al legno di sandalo. La piccola quantità di chicchi di caffè arricchisce lo sfondo. Corpo medio-pieno, tannini ben estartti maturi e vibranti ed un finale teso e di natura verticale. Davvero ben fatto. Bevi ora o invecchia. 91
Poggio Grande Sangiovese Orcia Di Testa Mia Riserva 2015. Ricco ed appagante al naso rivela note di fragole, lamponi, ribes e spezie che ricordano il pepe bianco e la bacca di ginepro. Corpo pineo, tannini morbidi e succosi ed un finale vibrante e di bella freschezza nell’aftertasting. Single Vineyard di 20 anni in Val d’Orcia. Affinamento in tonneaux di rovere francese. Meglio dal 2020. 90
Campotondo Sangiovese Orcia Il Tocco di Campotondo 2016. Intrigante al naso grazie alla complessità di note di prugne nere, more, succo di mirtilli e bergamotto. Potente nel colore e nella struttura, si mostra di corpo pieno, tannini rotondi ed un finale solido e compatto. Meglio dal 2020. 90
Capitoni Sangiovese Orcia Troccolone 2018. Importante la freschezza sensoriale al primo impatto nel calice questo giovane Sangiovese fermentato ed affinato in anfora mostra note di fragole, lamponi e buccia di limone. Corpo medio, tannini soffici poco estratti ed un finale dalla buona acidità e tensione. Bevi ora. 89
Olivi Le Buche Orcia Memento Riserva 2013. Intrigante ed autentico nel calice questo giovane rosso mostra note di ciliegie, prugne rosse, foglia di mirto e chicco di caffè. Balsamico il sottofondo che dona freschezza ed armonia. Corpo pieno, tannini poco presenti che non contribuiscono alla struttura terziaria della matrice vino ed un finale soffice.Un blend di 60% Sangiovese e 40% Syrah. Bevi ora. 89
Sasso di Sole Sangiovese Orcia 2017. La presenza di fiori rossi appassiti si unisce egregiamente a note di lamponi e ribes rossi. Un po’ offuscato il sottofondo. Corpo pieno, tannini maturi e ben equilibrati nella matrice ed un finale leggermente d’impostazione alcolica. Bevi ora. 88
Loghi Orcia Cinabro 2015. Potente e leggermenete polveroso nel profilo sensoriale questo Orcia presenta note mature di prugne nere, more e marasca. Corpo pieno, tannini leggermente secchi ed un finale caldo e dalla percezione alcolica. Un blend di Sangiovese e Colorino. Bevi ora. 86
Valdorcia Terresenesi Sangiovese Orcia Ripario 2013. Fiori secchi, prugne appassite e latte di mandorla, i sentori principali di questo rosso. Presente in modo percettibile l’evoluzione e l’azione del tempo con caratteri che ricordano i funghi e la terra bagnata. Corpo medio-pieno, tanni leggermente secchi ed un finale in cerca di equilibrio. Bevi ora. 85