Esistono storie nel mondo del vino, affascinanti, intriganti, uniche nel genere che rapiscono e fanno sognare gli amanti del nettare divino. La storia di Maria Flora Fuligni è certamente una di queste.
Sono 75 le vendemmie che Maria Flora ha festeggiato quest’anno, sarebbero state nozze di platino nel gergo del vincolo matrimoniale, e lo sono perchè Maria Flora ha sposato il vino ed una terra incredibile dedicando tutta la sua energia e la sua passione in questo mondo magnifico.
La storia dell’azienda Fuligni affonda le sue radici in un passato lontano quando l’antica famiglia di origine veneziana, si trasferisce in Inghilterra nel XIV secolo al seguito di Edoardo III.
Solo nel 1770, con la successione degli Asburgo Lorena al Granducato, Luigi Fuligni giunge in Toscana come generale dei nuovi sovrani, ottenendo dal Granduca Pietro Leopoldo la concessione di ampi terreni in Maremma con l’impiego di procederne alla bonifica.
Il primo Fuligni a Montalcino è Giovanni Maria, agronomo e grande appassionato di viticoltura che, dopo essersi innamorato di questa terra, abbandona l’ambiente malsano della Maremma colpita dalla malaria e nel 1923, dopo la Prima Guerra Mondiale, compra delle proprietà e decide con assoluta lungimiranza di piantare le prime viti di Sangiovese a Montalcino.
Dopo la morte di Giovanni Maria Fuligni, avvenuta nel 1971, le cinque figlie ed il figlio si trovano a dover prendere improvvisamente un’ importante decisione poiché continuare a portare avanti la tenuta di famiglia, vincolata da una opprimente conduzione mezzadrile, non avrebbe garantito un florido e sicuro sviluppo economico. È proprio allora che entra in scena la figura protagonista della storia dell’azienda Fuligni.
Maria Flora Fuligni, figlia di Giovanni Maria, decise con coraggio di tenersi stretta le proprietà del padre per il grande amore che tutt’oggi la lega a questa terra, e di andare avanti nonostante le difficoltà che sarebbero sopraggiunte tra la voglia di riuscire e la speranza che avrebbe potuto affievolirsi nel tempo che avrebbe dovuto necessariamente aspettare per vedere i frutti del proprio lavoro.
Maria Flora, si mette a capo dell’azienda diventando una preziosa leader dal grande acume e con la pronta capacità di prendere velocemente decisioni determinanti.
Nonostante l’impegno profuso nell’insegnamento che le occupava diverse ore della giornata, Maria Flora è sempre rimasta concentrata nel grande obiettivo di far rifiorire l’azienda riuscendo ad affrontare con risolutezza l’annoso problema della mezzadria che vincolava ogni possibilità di crescita e di sviluppo di qualsiasi progetto.
La strategia aziendale diventa quella di conciliare la volontà di produzione con l’attenta valorizzazione del territorio, senza imporsi sul mercato con specifiche strategie di marketing e pubbliche relazioni, ma muovendosi tramite una silenziosa conduzione familiare.
Il suo primo Brunello di Montalcino è stato prodotto nel 1971, seguito dalle annate 1973 e 1974. Queste furono le prime sfide vinte che la portarono presto, nel 1975, alla produzione di un grande vino che stabilì definitivamente la reputazione dell’azienda Fuligni.
Quando Maria Flora iniziò il suo percorso, il Brunello di Montalcino era ancora poco conosciuto al di fuori della sua terra d’origine; la sua fama crebbe quando negli anni ’80, dopo un boom di investimenti da parte di acquirenti esterni, portò Montalcino a diventare uno dei luoghi sacri per la produzione di vino rosso più famosi al mondo. Per questo possiamo considerare Maria Flora una pioniera, che grazie alla sua grande tenacia e fiducia nel suo impegno quotidiano, decise di dedicare la sua intera vita alle sue vigne ed ai suoi vini. Fino agli anni ’70, la produzione dell’azienda, si limitava a circa 5.000 bottiglie all’anno, numeri destinati a cambiare man mano che l’azienda cresceva ampliando e rinnovando i vigneti della proprietà.
Oggi l’azienda segue un metodo di vinificazione tradizionale e Daniela Perino affianca Maria Flora nella gestione. Le macerazioni medio lunghe e l’affinamento dei vini in botti grandi di rovere di Slavonia, producono un Sangiovese vivace e ben disteso nel frutto e nell’equilibrio gustativo grazie anche alla consulenza di uno dei migliori enologi d’Italia: Paolo Vagaggini.
Tra vecchie e nuove annate, non manca il fil rouge fortemente voluto e perseguito da Maria Flora: ogni vino, caratterizzato da grande eleganza, pulizia e dinamicità, rispetta al massimo l’annata che l’ha prodotto.
Dopo le prime vendemmie fatte da ragazzina in Maremma, subito dopo la fine della Guerra Mondiale, oggi Maria Flora può vantare 75 vendemmie seguite sempre con ambizione, passione e con la grinta che la contraddistingue e che ha segnato la fortuna e la bellezza dell’azienda Fuligni.
La Riserva 2015 di Fuligni resta ad oggi l’unico vino perfetto degustato nel 2021 in grado di emozionare e stupire per eleganza, vivacità del frutto e fluida degustazione per equilibrio e profondità.
Di seguito il commento del vino perfetto che arriva in un bellissimo anniversario, quello delle 75 Vendemmie di Maria Flora:
Fuligni Brunello di Montalcino Riserva 2015
Estremamente complesso al naso regala note di gerani bagnati, foglie di tè nero, bacche di ginepro, cardamomo e cioccolato fondente nel profilo principale. In sottofondo l’asfalto bollente domina la scena secondaria fondendosi egregiamente a note di cumino, pepe bianco, cedro in pezzi e fiori di arancio. Corpo pieno, tannini rifiniti di natura leggermente grezza creano l’ossatura principale di questa giovane e dinamica Riserva. Il finale è d’impressionante lunghezza e resta succoso e brillante nel climax dell’allungo emozionante. Meglio dal 2022. Un vino perfetto, un vino divino.