Felice di aver partecipato alla bell’iniziativa Anteprima Amarone 2016 abbiamo constatato che la potenza estrattiva nella denominazione regina del Veneto si è notevolmente ridotta e che in molti casi i vini tendono ad essere più secchi e con meno residuo zuccherino.
Scelta importante da parte dei produttori che sono dunque i primi ad essere convinti che vini più esili nella forma e più gentili nei sentori principali siano i vini preferiti dai consumatori nel mondo.
Molti giornalisti e comunicatori del vino potranno forse pensare che questo possa “snaturare” la forma originale dell’Amarone nato principalmente come vino dall’elevato tenore alcolico e dalla dolcezza finale, contemplativo più che da cena informale, noi crediamo fermamente invece che questa sia la strada giusta da seguire verso il successo internazionale.
La minor potenza ed opulenza dei vini che riempiono il calice con note alcoliche e spesso notevoli acidità volatili hanno permesso l’interpretazione ottimale di un terroir vocato alla produzione di vini di pregio e di grande qualità.
D’altronde Amarone è una denominazione e rappresenta un’areale vitivinicolo e non solo un modo di fare vino.
I vini degustati risultano essere moderni si prestano meglio all’abbinamento con i cibi e sono eleganti nella freschezza e nell’equilibrio della matrice.
L’annata 2016 è l’annata dell’equilibrio dove soltanto il germogliamento è avvenuto con pochi giorni di anticipo rispetto ad una media degli scorsi 8 anni mentre le fasi fenologiche della fioritura, dell’invaiatura e della vendemmia si collocano perfettamente nella media presa come riferimento.
L’inverno leggermente più caldo ha anticipato il germogliamento, la primavera fredda ha visto l’alternarsi dell’innalzamento e l’abbassamento delle temperature generando qualche piccola difficoltà nel contrastare gli attacchi di peronospora, l’infezione crittogamica maggiormente presente nel 2016. Luglio ed Agosto hanno registrato in media temperature più basse degli anni precedenti e hanno di sicuro reso il compito difficile ai viticoltori nel contenere le malattie ma hanno permesso una maturazione regolare dell’uva evitando le calure importanti e la chiusura stomatica delle piante. Settembre, il mese della vendemmia è stato copioso nelle piogge ma agevolato dai venti e dalle temperature stabili che hanno tenuto bassa l’umidità e permesso di raccogliere nelle migliori condizioni.
Crescono i dati ed il fervore per la Denominazione veneta che vede in meno di 15 anni raddoppiare il numero di aziende vitivinicole nate sul territorio e continua a crescere nell’Export registrando un aumento dal 54% al 75% della produzione. Altro dato importante è la presenza dei piccoli soci all’interno del consorzio che possiedono meno di 2 ettari che rappresentano la maggioranza e confermano la qualità importante dei prodotti. Sono 805 i piccoli produttori contro poco più di 100 grandi produttori i proprietari con più di 10 ettari.
La Valpolicella ed in particolare l’Amarone hanno bisogno in questo periodo storico però di fare gruppo e di scegliere insieme quale messaggio dare al consumatore finale evitando di generare confusione e stili differenti; questo potrebbe infatti essere controproducente ai fini della crescita del trend delle esportazioni.
Bisogna assolutamente contrastare l’arrivismo di pochi singoli ed evitare messaggi sbagliati dati al pubblico con etichette sullo scaffale a prezzi inferiori di 10 Euro sostiene Riccardo Cotarella presidente Assoenologi ed enologo di fama mondiale presente alla Conferenza e alla presentazione dell’Amarone 2016 e noi siamo pienamente d’accordo con lui.
In questo modo l’Amarone continuerà la favola che sta vivendo e porterà l’eccellenza made in Italy ancora più lontano.
Sono stati 53 i produttori che hanno mostrato i propri vini in degustazione tra i quali però solamente 18 i prodotti già imbottigliati. Per politica interna non pubblichiamo i vini ancora in affinamento.
Di seguito le nostre personali riflessioni sui vini degustati :
Giuseppe Campagnola Amarone della Valpolicella Classico Vigneti Vallata di Marano 2016. Pieno ed avvolgente al naso dispensa carattere ed esuberanza nel calice con note di fragole, prugne rosse e ribes. Corpo medio-pieno, tannini vellutati ed un finale armonico e ben bilanciato. Potenza equilibrata e puro classicismo della bellezza. Meglio dal 2022. 95
Bertani Amarone della Valpolicella Classico 2016. Icononico al naso miscela la sapiente conoscenza dell’appassimento fondendo energia e carattere dei descrittori. Pulizia sensoriale e complessità si descrivono con note di ciliegie, prugne rosse e foglia di mirto selvatico. La sottile opalescenza del sottofondo genera complessità e predispone la beva. Corpo medio-pieno, tannini soffici perfettamente estratti ed un finale luminoso. Meglio dal 2021. 94
Fallezze di Luca Anselmi Amarone della Valpolicella 2016. Incanta la sottile ricerca del bello ed essenziale e dispensa note fragranti di ciliegie, ribes e lamponi. Schietto ed autoritario grazie alla qualità importante del frutto. Nasconde maturità e pienezza dietro la sapiente estrazione docile dei tannini ed un finale tagliente e all’italiana. Wow, ben fatto! Meglio dal 2022. 94
Roccolo Grassi Amarone della Valpolicella 2016. Preciso e suadente nei sentori odorosi dispensa energia con note rosse di prugne rosse, lamponi e ribes. Tanta complessità in sottofondo con fiori rossi pressati e lavanda appassita. Corpo pieno, tannini fusi e di natura setosa ed un finale che accarezza il palato di media-lunga persistenza. Meglio dal 2022. 94
Bennati Amarone della Valpolicella Classico 2016. Le sottili note dell’appassimento si percepiscono e si descrivono con sentori di prugne rosse, amarene mature, pepe nero e foglia di tè nero. Corpo pieno, tannini di natura vellutata di qualità egregia ed un finale ampio e tendendente alla forma orizzontale ma che nulla toglia alla persistenza e alla lunghezza. Meglio dal 2021. 94
Tenuta Chiccheri Amarone della Valpolicella 2016. Ciliegie, fiori di ibisco, mandorle bianche e fiori di limone sono i sentori delicati e precisi principali di questo giovane Amarone. Corpo medio-pieno, tannini fini ben estratti ed un finale limpido e dal ritorno fruttato nell’aftertasting. Bevi ora o invecchia. 93
Giovanni Ederle Amarone della Valpolicella 2016. Maturo e ricco nella matrice sensoriale dispensa note di fragoline di bosco, prugne rosse e ribes. Bello l’equilibrio e la struttura energica. Il finale è succoso e brillante. Meglio dal 2021. 93
Zeni 1870 Amarone della Valpolicella Classico Vigne Alte 2016. Speziato e complesso al naso mostra sentori di prugne nere, more e pepe nero. Corpo pieno, matrice alcolica leggermente virante all’amaro ed un finale di natura orizzontale. Meglio dal 2021. 92
Tinazzi Amarone della Valpolicella Ca’ de’ Rocchi La Bastia 2016. Ricco nel carattere speziato dispensa come prime note le caratteristiche pepate e delle pirazine. Corpo medio-pieno, struttura tesa al palato ed un finale leggermente svigorito. Meglio dal 2021. 91
Bottega Amarone della Valpolicella Il Vino degli Dei 2016. Caldo e pieno nella matrice sensoriale dispensa note di fragole mature, fiori rossi, lavanda e fiori di agapanto. Corpo medio-pieno, tannini ben estratti maturi ed un finale solido e compatto. Meglio dal 2022. 91
Lavagnoli Amarone della Valpolicella 2016. Maturo al naso mostra sentori autentici e solidi di prugne nere, more, caffè e datteri. Corpo pieno, tannini morbidi e vellutati ed un finale pieno e succo. Meglio dal 2021. 90