Non solo un gioiello dell’Hospitality, la visione della Famiglia Baccheschi Berti è oggi più nitida che mai.
Carlo ed Aurora tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso restaurano con cura ed amore un posto magico, Il Castello di Vicarello in località Poggi del Sasso in Maremma, un posto che preserva immutato nel tempo una bellezza rara e preziosa.
I due coniugi vivono per oltre 15 anni in Indonesia e la contaminazione ed il gusto acquisito nel percorso di vita è certamente ben visibile in struttura e ne dona ad oggi un valore aggiunto.
Il 4 Ottobre per la prima volta nella storia dell’azienda, Brando Baccheschi Berti, figlio dei due coniugi, coadiuvato e supportato dall’esperto enologo consulente Maurizio Saettini e dall’Agenzia di Comunicazione Thurner Pr organizza un incontro di approfondimento dei vini qui prodotti. In particolar modo attraverso una verticale epica di 12 annate del blend più famoso prodotto in azienda chiamato proprio Castello di Vicarello è stato possibile comprendere la crescita del progetto e la proiezione futura dello stesso nei prossimi anni.
Il Castello di Vicarello è un blend di 45% Cabernet Franc, 45% Cabernet Sauvignon e 10% Petit Verdot, frutto di un’attenta vinificazione in vasche di legno troncoconiche ed affinamenti in diversi vasi vinari. Nato per la prima volta nel 2004 si ottiene unicamente dalla Vigna del Castello, una vigna di 1,1 ha, che accoglie i visitatori all’ingresso della proprietà. Il vigneto ha un’altitudine di 300 metri sul livello del mare ed è stato piantato nel 1998 al rientro da un viaggio in Francia, probabilmente illuminante per Carlo ed il giovane Brando.
Altre due importanti vigne si trovano in proprietà, il vigneto Poggio a Vico e la Vigna Anfiteatro per un totale di circa 6 ettari vitati in proprietà.
Sono sei i vitigni scelti e piantati in proprietà, oltre quelli già citati che contribuiscono alla realizzazione del Castello di Vicarello, si allevano con impianti diversi su matrici differenti, Sangiovese, Malbec e Merlot.
I vini prodotti sono cinque. Un vino rosato a base Malbec chiamato Santaurora, il Merah, che significa Rosso in Indonesiano, il Sangiovese in purezza dell’azienda, seguono Poggio Vico, Malbec in purezza, Terre di Vico (Bordeaux blend) e chiaramente il Castello di Vicarello di cui abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerlo davvero bene in questa degustazione.
La Viticoltura a Castello di Vicarello
Il fitto bosco mediterraneo che circonda l’azienda è indice di un microclima particolarmente favorevole, connotato da due elementi dominanti. Da una parte, la presenza a sud-est del Monte Amiata, la montagna più alta delle province di Siena e Grosseto, che protegge i vigneti dai venti diretti più freddi di grecale e tramontana e garantisce, bloccando le umide correnti occidentali, buone medie annuali di pioggia (circa 700 mm). Il secondo è la suggestiva apertura a occidente, verso il mare distante circa 30 km in linea d’aria, sopra il letto del fiume Ombrone. Questo favorisce nella tarda primavera e in estate l’inserimento di brezze termiche che riducono il rischio di colpi di calore e favoriscono un’importante escursione termica notturna.
Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot, Malbec e Sangiovese sono stati impiantati nei tre vigneti tenendo conto delle matrici dei suoli che cambiano talvolta di metro in metro. Le formazioni geologiche presenti sono generalmente di origine marina, complesse e molto antiche (Eocene medio). Prevalgono Alberese e Argilloscisti, due matrici che hanno dato origine a suoli franco-argillosi, ricchi in scheletro e micro-elementi, che le radici riescono a esplorare fino in profondità, fatto molto importante per le viti allevate ad alta e altissima densità. Inoltre sono ricchi di calcare attivo, che apporta note speziate e balsamicità ai vini.
L’Alberello toscano, utilizzato sin dal Medioevo nella regione ma ormai una rarità, è stato riadattato alle particolari caratteristiche pedoclimatiche della zona. Così, nella Vigna del Castello lo sviluppo vegetativo di ogni vite viene guidato a formare un piccolo arco con la pianta a fianco, per avere, da una parte, maggiore stabilità e protezione dai venti e dall’altra, un parziale ombreggiamento delle pareti fogliari e dei grappoli, favorendo una maturazione più lenta e gradazioni più contenute. Nelle vigne di Poggio Vico e Anfiteatro si è invece sperimentato per gli alberelli un sostegno in vetroresina al posto della più comune variante in acciaio armonico, più flessibile per assorbire meglio la spinta delle brezze giornaliere e colorata come il terreno, quindi praticamente invisibile: una sorta di controspalliera modificata e ordinatissima.
Anche la sceltadi avere un’alta densità d’impianto, tra le 9 e le 14mila piante per ettaro ha conseguenze sullo sviluppo delle viti. Ogni pianta è in competizione con le vicine ed è stimolata ad esplorare un orizzonte più ampio di suolo, scendendo con le radici in profondità. Questo ne aumenta la resistenza allo stress idrico, migliora l’interazione tra vite e suolo, esaltando così gli effetti del terroir legati alla sua matrice rocciosa. Il frutto risulta più ricco di precursori ed i vini hanno una trama più fitta, un corredo aromatico più intenso, maggior acidità ed estrazione, ma non più alcol: sono vini più sfaccettati, ricchi e non opulenti.
Al Castello di Vicarello c’è la volontà di rispettare al massimo la natura del luogo e la sua bellezza. Sin dal 1999 l’azienda agricola di Castello di Vicarello conduce la vitivinicultura e le sue pratiche agricole in regime biologico. In alcuni casi sono state adottate pratiche che vanno addirittura oltre ai canoni consueti dell’agricoltura biologica. Ad esempio il rame utilizzato contro le malattie fungine è metabolicamente attivo e non si accumula nel suolo come sostanza tossica, non influenza negativamente la biocenosi, anzi, viene utilizzato da tutte le forme viventi supra e sotto terra. Le potature avvengono seguendo con rigore il calendario lunare. I suoli sono ammendati con prodotti naturali che sostengono la vita del terreno e seminati con blend di essenze da sovescio che vengono modificate di anno in anno, cercando di mantenere il suolo inerbito il più possibile.
Per contrastare gli insetti dannosi vengono liberati nei vigneti insetti “antagonisti” e si adotta la pratica della “confusione sessuale”. Attraverso questi accorgimenti si cerca di creare un sistema in equilibrio e le viti mostrano un altissimo livello di benessere. Grande cura è inoltre dedicata alla preservazione del territorio e al paesaggio. Ne è un esempio lampante l’imponente opera di recupero degli olivi secolari presenti nelle aree vitate, circa 40 alberi che sono stati espiantati e ripiantati uno ad uno, in particolare sul confine della vigna Anfiteatro, dove continuano a prosperare come fossero antichi custodi della bellezza della loro terra, oltre che suoi protagonisti con i loro tronchi scultorei. Lo stesso criterio ha guidato il recupero delle pietre trovate durante gli impianti delle viti, che sono state macinate e reimmesse nel suolo oppure utilizzate per creare le strade di connessione tra un vigneto e l’altro. La preparazione dei suoli all’impianto ha rispetto integralmente l’orografia originaria. Infine, nella Vigna Anfiteatro, che presenta una pendenza importante, per evitare movimenti di terra troppo impattanti si sono create piccole terrazzine – ulteriore retaggio della tradizione agricola toscana. In parte un azzardo visto che ogni terrazzina ha una larghezza minima talvolta inferiore a 1 metro quadrato e sulla quale le piante distano appena 65 cm l’una dalle altre; azzardo che ha portato ottimi risultati perché qui prospera oggi il Sangiovese.
Un Gioiello dell’Hospitality
Castello di Vicarello non è solo vino, ma è anche il borgo medievale risalente al XII secolo nel cuore della Maremma toscana, scoperto e poi restaurato con ricercato gusto da Carlo e Aurora Baccheschi Berti tra gli anni Ottanta e Novanta, è oggi un boutique hotel esclusivo che realizza un concept di ospitalità più che mai attuale dove regnano privacy ed esclusività e l’accoglienza è su misura.
Circondato da uliveti e giardini curati nel dettaglio, con le sue due piscine immerse nel verde, Castello di Vicarello è un’oasi di relax e un setting particolarmente amato per matrimoni ed eventi privati. Il restauro iniziale del Castello è durato oltre 12 anni e oggi sta andando avanti con l’obiettivo di portare le attuali 10 suites a 15.
Nel Castello, così come nelle eclettiche suites ricavate nelle costruzioni rurali che lo circondano, arredi e opere d’arte e di alto artigianato mixano sapientemente stili, epoche e culture creando atmosfere raffinate e rilassate, che godono di una vista straordinaria sulla splendida campagna. Spiccano la “Suite Spa”, la più nascosta, dotata di bagno turco, sauna e jacuzzi esterna ricavata da un grande tino e “Villa Chiesina” con il suo pergolato per colazioni e cene private.
Non manca per gli ospiti una ricca selezione di esperienze su prenotazione, a partire ovviamente, dalle degustazioni dei vini della tenuta con visita alle vigne e alla cantina. È possibile partecipare a classi di cucina per imparare i segreti delle ricette di famiglia – già raccolte nel libro di Aurora Baccheschi Berti “My Tuscan Kitchen”, prendere parte a tour guidati di esplorazione in bicicletta, e-bike, o a cavallo, a classi private di yoga e meditazione, trascorrere una giornata a bordo di uno yacht noleggiato in esclusiva esplorando le vicine coste della Maremma, in autunno si può partecipare alla vendemmia o alla raccolta delle olive, mentre i più creativi possono imparare a lavorare la pelle con la nota artigiana Era Balestrieri.
Non manca l’alta cucina grazie allo Chef Massimiliano Volonterio, tra i più promettenti giovani talenti italiani, che porta in tavola ingredienti locali, stagionali e di altissima qualità.
La degustazione
In degustazione dall’annata 2004, il progetto è stato diviso in due flight da sei calici per un totale di dodici annate. Sono mancate all’appello l’annata 2008, 2010 e 2017 perchè non prodotte in azienda.
Nel primo flight dal 2004 al 2011, brilla decisamente l’annata 2007. È potente di natura solida e ben voluminosa, e mostra al contempo un grande equilibrio gustativo ed una piacevole presa di posizione al palato. Altro notevole millesimo è senz’altro l’annata 2005 con perfetta freschezza e brillantezza della matrice. Ben dosato l’impiego dei legni nella seconda annata.
Nel secondo flight vediamo un forte cambio di marcia del progetto, le piante maturano e Maurizio Saettini prima responsabile di cantina acquista sempre maggior importanza anche nella scelta del punto di raccolta delle uve e nel blend finale. Nel primo flight l’influenza dell’annata è stata certamente più forte che nel secondo flight dove maggiore consistenza ha contraddistinto il tasting.
Ci hanno emozionato in modo particolare in questo tasting il Castello di Vicarello 2016, seguito dalla versione prodotta nel 2015. La sfida epica in Toscana di due millesimi differenti ma senz’altro grandi continua anche nello splendido territorio maremmano. Il millesimo 2018 è davvero godibile, profumato e ben disteso, l’annata 2019 è freschissima ed ha ossa forti. Siamo sicuri di vederla proiettata nel futuro con i migliori presupposti ma darà il meglio di sè e si esprimerà al massimo del potenziale sicuramente dopo il 2028-2030 come ci ha insegnato questa splendida degustazione.
Di seguito i commenti ed i punteggi di tutti i vini degustati :
Vini Rossi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2016 | 95 | Rosso | |
Edonisticamente composto e sensuale nel profilo sensoriale, si regala poco a poco con sfumature intriganti di fiori misti, frutti rossi a bacca piccola, amarene, buccia di mandarino e chiodi di garofano. Succoso, sapido e a tratti tagliente nel sorso mostra una matrice gustativa ricca con uno scheletro ben eretto ed un finale masticabile e lunghissimo. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Meglio dal 2027. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2007 | 94 | Rosso | |
Maturo e pronunciato nel profilo sensoriale generoso mostra note di prugne nere, more, visciole, mirto selvatico, bacche di ginepro, liquirizia, succo di bergamotto, cedro in pezzi, sandalo e cumino. Corpo pieno, tannini perfettamente maturi, morbidi e levigati ed un finale di grande volume, più largo che lungo ma decisamente edonistico e regale. Che bello coniuga potenza, equilibrio, grazia e scorrevolezza antocianinica. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora o invecchia. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2013 | 94 | Rosso | |
Maturo e speziato mostra china, rabarbaro, liquirizia, cedro in pezzi e karkadè. Tante spezie indiane descrivono la scena secondaria davvero scura e profonda. Corpo pieno, tannini mordenti decisamente estratti e levigati ed un finale di notevole progressione e profondità decisamente incalzante e lungo. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora o invecchia. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2015 | 94 | Rosso | |
Maturo ed appagante nel profilo sensoriale mostra note di prugne nere, more, visciole, liquirizia, coriandolo, bacche di ginepro, sandalo, pepe verde e foglia di pomodoro. Corpo medio-pieno, tannini morbidi ed un finale dai toni sapidi ben pronunciati. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora o invecchia. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2018 | 94 | Rosso | |
Susine, amarene, violetta selvatica e giacinto sono i sentori principali di questo giovane Castello di Vicarello deciso e con tratti “blu” ben identificabili. Corpo medio-pieno, tannini perfettamente maturi ed un finale di grande bellezza gustativa. Sapido con notevole volume. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2019 | 94 | Rosso | |
Fresco e di natura mista floreale e fruttata ricorda di magnolie, biancospino, gerani, canfora, gelsomino, crosta di pane, buccia di limone, zenzero, timo selvatico, maggiorana e rosmarino. Decisamente officinale e con carattere mediterraneo mostra un corpo pieno, tannini ben estratti decisamente solidi con grana fine ed un finale di ottima progressione. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Meglio dal 2028. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2005 | 93 | Rosso | |
È sottile nel profilo sensoriale principale ma cela una notevole complessità con note eleganti di cassis, rabarbaro, buccia di limone, zenzero, camomilla, cedro, nepitella e maggiorana. Corpo pieno, tannini morbidi di ottima qualità ed un finale davvero armonico e bilanciato di grandissima leggiadria. Una vera poesia al palato. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora o invecchia. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2012 | 93 | Rosso | |
Profondo e sensuale mostra una decisa presenza di prugne rosse, prugne nere, more, visciole, mirto selvatico e cannella in polvere. Corpo pieno, armonico e gustoso nel sorso chiude slanciato, gustoso e decisamente moderno. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2006 | 92 | Rosso | |
Classico e decisamente regale nel profilo sensoriale mostra note di pompelmo, melograno, buccia di limone, tiglio, bacche di ginepro, prezzemolo tritato e pepe bianco. Corpo medio, tannini leggermente erbacei ed un finale fresco e dinamico di ottima progressione. Che bello. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora o invecchia. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2004 | 91 | Rosso | |
Maturo e caldo nel profilo sensoriale mostra note di prugne nere disidratate, foglie di tè nero, muschio, buccia di arancia arsa, chiodi di garofano, caffè e cuoio. Corpo medio-pieno, tannini morbidi decisamente maturi e composti ed un finale di ottima piacevolezza gustativa. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2009 | 91 | Rosso | |
Leggermente surmaturo nel profilo sensoriale mostra note di prugne disidratate, fiori appassiti, cedro in pezzi, melograno e foglia di pomodoro. Una sottile ma presente percezione dolce da legno descrive la scena secondaria di un vino leggermente magro nella percezione. Corpo medio, tannini soffici di piacevole qualità ed un finale composto ed essenziale. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora. |
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Castello di Vicarello | Toscana | Castello di Vicarello | 2011 | 91 | Rosso | |
Solido e composto, deciso e vibrante nel profilo sensoriale mostra note di amarene, prugne miste, radici miste di zenzero e ginseng. Chiodi di garofano e noce moscata descrivono la scena secondaria. Corpo pieno, leggermente astringente nel sorso chiude contratto e a tratti “nervoso”. Un blend di 45% Cabernet Sauvignon, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. Bevi ora. |