Articolo di Monica Marcandelli.
“Siamo Terra, prima di essere Vino!”
Stefano Cavazza (responsabile del mercato interno per l’azienda che porta il suo cognome) ci accoglie con queste parole al nostro arrivo ad Alonte, in provincia di Vicenza, dove la sua famiglia alleva Tai Rosso, Merlot e Cabernet Sauvignon destinati alla produzione di vini rossi a denominazione controllata ‘Colli Berici’ dalla seconda metà degli anni ottanta dello scorso secolo, commercializzandoli con il nome della proprietà dove si trovano i vigneti da cui provengono le uve: Tenuta Cicogna.
Con lui ci sono i cugini Elisa Cavazza (responsabile mercato estero), Andrea Cavazza (responsabile amministrativo) e Mattia Cavazza (impegnato in produzione col padre GianCarlo), rappresentanti della quarta generazione alla guida di una realtà agricola fondata nel 1928 a Selva di Montebello, sempre in provincia di Vicenza, dove tuttora si trovano il quartier generale e la sede operativa aziendali e dove viene allevata la Garganega destinata alla produzione di vini bianchi in tre delle tipologie previste dalla denominazione ‘Gambellara’ (Recioto di Gambellara Classico DocG, Vin Santo di Gambellara Doc, Gambellara Classico Doc) e commercializzati con il nome ‘Cavazza’ in etichetta.
Diverse tipologie di vino, da diversi vitigni, allevati in territori estremamente differenti e connotati in maniera unica: da un lato, le colline di origine vulcanica di Gambellara, nere di basalto e, dall’altro, le colline emerse dall’antico mare padano circa 60 milioni di anni fa (dicono i testi scientifici), bianche di fossili e calcare e rosse d’argilla ferrosa.
Tutto porta a concludere che l’unico elemento comune al mondo Cavazza è la diversità.
Diversità, sì, che ognuno dei membri della famiglia vuole solo tutelare, da quattro generazioni, lavorando per garantire riconoscibilità e identità territoriale a ognuno dei vini prodotti nella propria cantina.
Scegliendo di investire sui vitigni autoctoni (Garganega a Gambellara e Tai Rosso sui Berici, assieme a Merlot e Cabernet Sauvignon, “autoctoni di fatto, essendo presenti in zona dal diciannovesimo secolo”, sottolinea Mattia Cavazza), nel più pieno rispetto e tutela del territorio (“dal 2019 l’azienda è certificata dal Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata – SQNPI”, racconta Andrea Cavazza).
Scegliendo di vinificare esclusivamente uve allevate nei vigneti di proprietà (circa 130 ettari complessivi) e totalmente lavorate, dalla raccolta alla messa in scatola, nella cantina di Selva di Montebello.
Però, la famiglia Cavazza da sempre ambisce anche a qualcosa in più: vuole che il territorio dei Colli Berici e di Gambellara diventino sinonimo di ‘qualità’ e che i vini prodotti in questi stessi territori vengano valorizzati e riconosciuti come vini ad alto potenziale evolutivo.
Da qui l’acquisto (“pionieristico per la zona”, sottolinea Elisa Cavazza) della prima linea di imbottigliamento negli anni ottanta dello scorso secolo, a garanzia della qualità del vino prodotto.
A partire dal 2000 le sperimentazioni sulla longevità della Garganega, sfociate nella produzione del ‘Creari’, Gambellara Classico Doc dalla lunga prospettiva di vita, battezzato con il nome del vigneto, popolato di piante di età compresa tra i 45 e i 50 anni e reso unico dalla presenza di calcare nel suolo (oltre ai basalti), dal quale vengono le uve con cui il ‘Creari’ viene vinificato, con una macerazione pre-fermentativa a freddo di circa 48 ore e un affinamento condotto esclusivamente in acciaio, al fine di preservare e valorizzare il corredo di aromi varietali fruttati della Garganega (che verrebbero compromessi dall’uso del legno, dicono i risultati delle prove condotte in cantina).
L’assaggio in verticale del ‘Creari’ nelle annate 2020 (messa sul mercato nel 2024), 2015 e 2009 conferma la presenza di un patrimonio di sentori riconducibili alla famiglia di descrittori del ‘fruttato’, resi vividi da note speziate, da una spiccata freschezza, da una soddisfacente sapidità e mineralità, il tutto connotato da essenzialità ed eleganza e pulizia, con un picco di corroborante e sferzante verticalità nell’annata 2015, stimolante anche a livello tattile, infinita.
Anche l’assaggio del Gambellara Classico Doc ‘Bocara’ nelle annate 2023 e 2020 rivela grande finezza ed eleganza per un vino progettato per essere bevuto giovane, fresco di note d’agrumi, sapido e minerale.
Molte sperimentazioni anche per i vini rossi dei Colli Berici, che con l’annata 2006 inaugurano un nuovo stile produttivo, connotato dall’uso di barriques di rovere francese da 228 litri a media tostatura per la fase di maturazione in legno del vino in cantina (in sostituzione delle botti grandi, da 10 ettolitri, utilizzate tradizionalmente).
L’obiettivo è di favorire l’espressione del territorio e del vigneto, smussando un poco gli angoli, senza troppo interferire (solo il 30% del legno impiegato per l’affinamento è nuovo, il rimanente è di secondo e terzo passaggio).
L’assaggio in verticale del Merlot Colli Berici Doc ‘Tenuta Cicogna’ conferma la predominanza e la freschezza del frutto nell’annata 2019 e il deciso marchio del territorio nelle note ematiche dell’annata 2015, conducendo verso la sorprendente e inebriante nota marina e di macchia mediterranea dell’annata 2013 (notevole) e le manifestazioni essenziali ed evolute dell’annata 2006, ancora in grado di garantire equilibrio e pulizia.
L’assaggio in verticale del Cabernet Colli Berici Doc ‘Tenuta Cicogna’ colpisce per la rotondità del sorso nell’annata 2019, per la morbida connotazione salmastra dell’annata 2015, per la spiccata sapidità e speziatura dell’annata 2006, per la nota agrodolce e connotata di sfumature vegetali dell’annata 1992, ancora godibile, e tanto interessante per essere la manifestazione di un modus operandi non più praticato.
Il cameo dell’annata 2021 del ‘Corallo’ – Tai Rosso Colli Berici Doc – si distingue per la fragranza del frutto, la morbida consistenza del sorso e la profonda espressività d’assieme, ricercata con l’affinamento in legno piccolo di terzo passaggio.
Mentre il Recioto di Gambellara Classico DocG ‘Capitel’ (freschissimo nell’annata 2020, stimolante e speziato nella 2000) e l’annata 2004 del Vin Santo di Gambellara Doc (ricca, inebriante, piena) conducono ad un appagante ‘dulcis in fundo’.
Alla conclusione che i colori, sentori e sapori percepiti in ognuno dei vini assaggiati sono davvero il concreto riflesso di un “luogo“, fatto di territorio, cultura, tradizione e sperimentazione, connotato dalla stessa essenzialità, pulizia ed elegante e vigorosa presenza trovati nel calice. Un “luogo” che la famiglia Cavazza vuole custodire, tutelare, valorizzare, condividendone la ricchezza col resto del mondo tramite ognuna delle bottiglie dei propri vini.
Di seguito i vini degustati:
Vini Rossi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Cavazza | Colli Berici | Merlot Tenuta Cicogna | 2013 | 94 | Rosso | |
Connotato da un carattere mediterraneo in ogni sua manifestazione, dona al naso esaltanti sentori di rosmarino, ginepro e salvia, di resina e aghi di pino, lambiti assieme a tutto il resto della pineta una fresca brezza marina in un caldo pomeriggio estivo. Il sorso è pieno e vigoroso, corroborante, e rimanda con eleganza a sfumature di pepe nero e spezie, verso un finale sapido, equilibrato, soddisfacente, emozionante. |
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Cavazza | Colli Berici | Cabernet Tenuta Cicogna | 2019 | 93 | Rosso | |
Un’elegante sfumatura di rosmarino e spezie dolci, tra cui spicca la noce moscata, precedono gradevoli sentori di ciliegia matura e lampone. Il sorso sapido, rotondo, consistente, rivela al naso corroboranti aromi di caffè e cacao amaro, che evolvono verso una lieve nota affumicata e accompagnano a una chiusura lunga, pulita, soddisfacente. |
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Cavazza | Colli Berici | Cabernet Tenuta Cicogna | 2015 | 93 | Rosso | |
Inizialmente ritroso, al sorso rivela una trama avvolgente e morbidissima, che a livello tattile ricorda l’effetto del velluto liscio sulla pelle. In modo sorprendente, dopo il sorso si apre ad un caleidoscopio di sentori che ricordano il mare e la pineta, che conducono ad un finale sapido, delicatamente salmastro, e alla conferma che il tempo è galantuomo. |
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Cavazza | Colli Berici | Merlot Tenuta Cicogna | 2019 | 93 | Rosso | |
Una tenue esalazione alcolica anticipa netti sentori di ciliegia rossa e matura e di viola nel pieno della fioritura, che vengono esaltati da un sorso caldo e morbido, reso vivido a livello tattile da uno sfrigolio che riporta al minerale e alla terra, alle chiare note di pepe nero recepite al retrolfatto, che amplia la percezione al ginepro e alla dolce speziatura del marzapane, fino ad una chiusura che ricorda la sfumatura amaricante del caramello. |
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Cavazza | Colli Berici | Merlot Tenuta Cicogna | 2015 | 93 | Rosso | |
Il colore granato dalla trama fitta e impenetrabile è premonitore di inebrianti nuances di tintura di iodio e bastoncino di liquirizia, che precedono un sorso piacevolmente astringente, dal fondo ematico, ferroso e sapido, profondamente connotato dal territorio. Dopo un breve riposo nel bicchiere si apre a note evolute, che ricordano il goudron, cifra comune a molti grandi vini nel pieno della maturità. |
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Cavazza | Colli Berici | Corallo | 2021 | 91 | Rosso | |
Il colore ricorda quello di una ciliegia matura, ed è proprio il profumo della ciliegia matura a spiccare al naso tra lievi sentori di susina e fragolina di bosco, rese vivaci da delicate sfumature di noce moscata, chiodo di garofano e pepe nero e da una appena percettibile – eppure inebriante – esalazione alcolica. Il sorso è morbido e rotondo e rimanda alla delicata dolcezza e acidità della confettura di frutti rossi, predisponendo la bocca al cibo. |
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Cavazza | Colli Berici | Cabernet Tenuta Cicogna | 2006 | 89 | Rosso | |
L’evanescente sfumatura di oliva in salamoia, percepita di primo acchito, velocemente si espande verso una dimensione ricca delle note dolci e pastose del carrubo, invitando al sorso, che rivela un corpo altrettanto rotondo, tridimensionale, sapido, sostenuto da una ancora solida spalla acida e animato dalla vivacità delle sfumature al pepe nero rese manifeste dal retrolfatto, che regalano una chiusura piacevolmente stimolante anche a livello tattile. |
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Cavazza | Colli Berici | Merlot Tenuta Cicogna | 2006 | 89 | Rosso | |
Schivo, a bicchiere fermo, si apre dopo un poco di ossigenazione a sentori che ricordano il carciofo e la limatura di ferro. Una fresca esalazione di anice, resa manifesta dal retrolfatto, dona al sorso verticalità e pulizia, fino a una chiusura caratterizzata dalla sapida aromaticità dell’oliva nera in salamoia. Evoluto e singolare, è connotato da un equilibrio d’assieme che evoca la maestria di un funambolo. |
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Cavazza | Colli Berici | Cabernet Tenuta Cicogna | 1992 | 88 | Rosso | |
Dolcissimo al naso di sentori di pomodoro secco scaldato dal sole, evolve verso sfumature di giardiniera in agrodolce, che invitano al sorso, sapido e accompagnato da aromi che ricordano il bosso e il sale iodato, fino ad una chiusura che conferma un processo evolutivo lungo e condotto in maniera equilibrata. |
Vini Bianchi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Cavazza | Gambellara Classico | Creari | 2015 | 94 | Bianco | |
Vivide sfumature di pepe bianco accompagnano con estrema eleganza un sorso decisamente sapido e minerale, stimolante a livello tattile, tagliente. Equilibrato ed armonico, colpisce in chiusura per l’infinita persistenza e per la capacità di far vibrare corde emotive molto profonde. |
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Cavazza | Gambellara Classico | Bocara | 2023 | 93 | Bianco | |
Fine ed elegante al naso, ricco di sentori d’agrumi, tra i quali spicca il bergamotto, sorprende al sorso per la decisa freschezza e sapidità. Il retrolfatto regala un’apertura ad ampio spettro verso raffinate sfumature di melone bianco, nespola, litchi, fresia, ravvivate dalla croccante aromaticità del sedano appena colto, fino a una chiusura connotata dalla piacevole e delicata nota amaricante della buccia d’agrume, che chiude il cerchio di un più che godibile equilibrio d’assieme. |
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Cavazza | Gambellara Classico | Bocara | 2020 | 93 | Bianco | |
Un delicato ricordo di lievito e di crosta di formaggio anticipa un sorso sapido, pieno e suadente, morbido come la seta, che apre la strada in retrolfatto a sentori di camomilla, dente di leone, alloro, pompelmo, fino ad una chiusura sorprendente, connotata dalla sofisticata aromaticità di un’ostrica. |
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Cavazza | Gambellara Classico | Creari | 2020 | 93 | Bianco | |
Essenziale, verticale, delizia il naso con eleganti sentori di fico ancora fresco nella sua morbida buccia verde, che invitano a godere di un sorso vivido, fresco, sapido, reso terso e pulito da una sensazione tattile che ricorda un caco pronto da mangiare, ma ancora in attesa di arrivare alla piena maturazione. Il retrolfatto svela note dolci e delicate di cristallo di zucchero all’orzo, che accompagnano verso una chiusura all’amaro della buccia d’agrume, predisponendo la bocca ad un nuovo sorso. |
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Cavazza | Gambellara Classico | Creari | 2009 | 90 | Bianco | |
Il colore dorato e caldo come quello dello zafferano è singolare per un vino bianco fermo non macerato, e straordinariamente simile a quello del vino passito prodotto nella denominazione “Gambellara”, il Recioto. Il naso, ricco di sentori di albicocca e fico essiccati e di olio di mandorla e noce, predispone a un sorso che sorprende per la verticalità e per la trama, che ricorda quella di un merletto, leggero ed evanescente, eppure operato. Il retrolfatto si apre a dolci sfumature di composta di mela e pera, per evolvere verso il dolceamaro della confettura caramellizzata sopra una crostata, fragrante di burro, fino a una chiusura essenziale e pulita e alla sensazione di avere vissuto un’esperienza estremamente piacevole, soddisfacente, e sconcertante. |
Vini Dolci
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Cavazza | Recioto di Gambellara Classico | Capitel | 2000 | 92 | Dolce | |
Ambrato ed elegantemente consistente nel bicchiere, inebria con una suadente sfumatura alcolica ed intensi sentori di albicocca e fico essiccati e di dattero, di buccia candita di cedro e arancia, resi vividi da una nota speziata che ricorda lo zenzero e il panforte. Il sorso è essenziale e pulito, fresco e stimolante a livello tattile, equilibrato da un piacevole fondo sapido, che predispone al sorso successivo. |
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Cavazza | Vin Santo Gambellara | Vin Santo | 2004 | 92 | Dolce | |
Ricchissimo, anche a bicchiere fermo, di sentori di carrubo, marron-glacé, olio di noce e burro di nocciole, caramella mou e caramello salato, resi vividi da una equilibrata ed elegante esalazione alcolica, in bocca è denso e morbido, con una consistenza simile quasi a quella di uno sciroppo che, scaldandosi in bocca, regala al retrolfatto la confortante dolcezza della prugna secca ammollata e della pera sovramatura, e l’inebriante speziatura dei dolci mediorientali al miele, verso una chiusura tridimensionale e materica. |
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Cavazza | Recioto di Gambellara Classico | Capitel | 2020 | 90 | Dolce | |
Il colore dorato e perfettamente trasparente, assieme ai dolci sentori di albicocca essiccata e di noce rilevati al naso, predispongono a un sorso godibile, essenziale e pulito, piacevolmente connotato dalla vivace speziatura dello zenzero, un sorso che trova la propria cifra distintiva in una corroborante freschezza. |