Negli ultimi anni i territori vitivinicoli nazionali ed internazionali hanno investito tempo e capitali per conoscere al meglio la propria ricchezza e la composizione geologica dei propri suoli.
Non rappresenta un’eccezione alla regola lo splendido territorio del Chianti Classico che si estende per ben 70000 ettari nei comuni di due sole città Firenze e Siena e che negli ultimi anni ha intrapreso una serie infinita di lavorazioni e di studi curati nei minimi dettagli per avere una conoscenza approfondita dei suoli e dei differenti microclimi.
La chiave delle incredibili differenze tra i diversi comuni è proprio da ricercarsi nella composizione dei suoli e nelle diverse altitudini che generano profili gustativi differenti e permettono alle piante di esprimersi diversamente.
La zonazione del Chianti Classico porterà ad avere sotto zone e a poter comunicare in modo semplice delle caratteristiche principali di un comune con i consumatori finali e parlare in modo estremamente complesso con i professionisti del settore se ce ne fosse bisogno. Cosa c’è di meglio?
In tal senso alcune aziende storiche del Chianti Classico si sono mosse in leggero anticipo intuendo l’importanza di questa classificazione. Una in particolare è la splendida realtà dei Marchesi Mazzei.
Situata a Castellina in Chianti, Mazzei vanta un’estensione di circa 110 ettari di vigneti ed alcuni di loro sono situati in comuni adiacenti che mostrano caratteristiche e profili ben differenti quando sono nel calice: Radda e Castelnuovo Berardenga.
La ricchezza principale di Mazzei al giorno d’oggi, oltre che a poter raccontare una storia familiare di 24 generazioni ed un passato glorioso, è sicuramente la possibilità di poter avere a disposizione vigneti di diversa età, diverse altitudini, diversi sistemi di allevamento, portainnesti e cloni differenti ed un team di persone affiatate che sono ormai parte di una splendida famiglia allargata.
Nel 2017 dopo anni di lavoro e studi sui propri suoli Mazzei anticipa la zonazione del territorio Chianti Classico intuendo l’importanza di poter raccontare le diverse parcelle nelle diverse caratteristiche.
Nascono così 3 Gran Selezione che faranno la gioia di collezionisti ed amanti del Gallo Nero : Badìola prodotta a Radda, Castello Fonterutoli a Castellina e Vicoregio 36 a Castelnuovo Berardenga.
Tre terroir differenti e tre profili distinti che rivelano nel core principale di Radda freschezza, acidità e verticalità in un vino che mostra un profilo più fragile nel calice ma che è un’esplosione pura di energia al palato in quella delicata potenza che tanto WinesCritic.com ama e celebra.
Il terreno costituito prevalentemente da galestro ed arenaria beneficia delle temperatura diurne più fresche con la vigna situata nel punto più alto a 570 metri sul livello del mare.
Germogliamento posticipato, maturazioni tardive e vendemmie intorno alla metà di Ottobre restituiscono un Sangiovese fragrante e davvero verticale.
A Castellina in Chianti il microclima è il risultato di un perfetto bilanciamento tra una zona collinare medio alta ed i vigneti rivolti verso la Val dell’Elsa che dona calore a tutta la zona sovrastante. Qui nasce Castello Fonterutoli.
Anticipando la Gran Selezione al vertice della denominazione Chianti Classico, nata per la prima volta con l’annata 2014, l’intuito della famiglia Mazzei gli permette di dedicare un’etichetta alla miglior selezione di 11 appezzamenti già dal 1995 chiamandola proprio Castello Fonterutoli e rappresentando da ormai 25 anni un riferimento per tutti i grandi Sangiovesi in purezza prodotti a Castellina in Chianti.
Forti escursioni termiche ed un suolo ricco di rocce di alberese regalano una perfetta combinazione di eleganza, struttura e sapidità.
Dall’ultimo comune, non di certo per importanza, Castelnuovo Berardenga, si produce Vicoregio 36.
Un nome singolare che lascia presagire uno studio o un approfondimento curato nei minimi dettagli. È proprio così il 36 sta per i 36 biotipi di Sangiovese identificati e selezionati per la produzione di questa rara etichetta.
Cinquant’anni di studi sul vitigno Sangiovese hanno portato finalmente nel 2017 all’imbottigliamento del primo Vicoregio mai prodotto figlio di un territorio straordinario caratterizzato da un plateau ben illuminato ricco di alberese ed arenaria sul quale incidono forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, forse le maggiori dei tre territori.
Siamo a 350 metri sul livello del mare circa e qui il Sangiovese esprime una versione più calda, intensa, dal colore ricco e dal bouquet esplosivo.
I tre Sangiovese in purezza collocano Mazzei ad un livello altissimo fondendo nel migliore dei modi conoscenza, studio, visione futuristica e lettura del mercato che cerca vini eleganti ma decisamente potenti che possano essere apprezzati subito, conservati in cantina e sicuramente raccontati nel modo più bello possibile, attraverso la lettura geografica e le differenze davvero importanti nel calice.
Durante la visita a Marchesi Mazzei, spazio per la degustazione anche di Concerto, Siepi e Codice V che hanno davvero messo la firma finale su una crescita qualitativa impressionante di un’azienda in grado di fondere nel migliore dei modi il passato al futuro.
Dopo aver degustato i vini in anteprima con Francesco Mazzei di seguito trovate i miei personali commenti sulla degustazione e sulle diverse etichette:
Vini Rossi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Mazzei | Chianti Classico | Vicoregio 36 Gran Selezione | 2018 | 97 | Rosso | |
È a tratti balsamico il profilo principale di questo solido Sangiovese che regala pienezza sensoriale nelle note di prugne nere, more selvatiche, rosa canina, agrume arso, bergamotto e mallo di noce. Corpo medio, tannini polimerizzati perfettamente fusi ed un finale radioso ed essenziale che regala qualità ad ogni sorso. Eccezionale fragranza del frutto ed armonia di beva spiazzante. |
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Mazzei | Chianti Classico | Badiòla Gran Selezione | 2018 | 97 | Rosso | |
Eccentrico e vibrante il profilo sensoriale dinamico e luminoso che si regala in una miriade di sentori che ricordano le ciliegie, i fiori di arancio, la buccia di limone, i fiori di tiglio ed il gelsomino. In sottofondo la calendula ed il graspo spezzato regalano armonia sensoriale e profondità. Corpo medio, tannini rifiniti ed un finale di estrema bellezza. Meglio dal 2023. |
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Mazzei | Toscana | Siepi | 2018 | 97 | Rosso | |
Iconico e regale mostra una bellezza floreale che alterna la lavanda a sentori di ibisco, gerani bagnati, asfalto caldo e bacche di ginepro. Una cornice di nuance agrumate si descrive con succo di pompelmo rosa, pepe rosa, cannella in polvere e caramello dolce. Corpo pieno, tannini leggermente rigidi ben fusi ad una matrice ricca di materia ed un finale che verticalizza dal centro palato in poi. Un blend di 50% Sangiovese e 50% Merlot. Meglio dal 2023. |
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Mazzei | Chianti Classico | Castello Fonterutoli Gran Selezione | 2018 | 96 | Rosso | |
Ciliegia, marasca, violetta selvatica e cedro in pezzi sono i sentori principali che animano la scena sensoriale. Si alternano note agrumate di lime, pompelmo e bergamotto che allietano la preparazione al sorso. Corpo medio, tannini di egregia fattura rifiniti e perfettamente mature ed un finale luminoso di media lunga progressione. Meglio dal 2023. |
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Mazzei | Toscana | Concerto | 2018 | 95 | Rosso | |
Profondo ed intenso nel colore questo giovane blend vivace ed integro nel frutto mostra note di prugne nere, more selvatiche, bacche di ginepro, buccia di arancia e chiodi di garofano. In sottofondo regala nuance di cioccolato fondente e graspo spezzato e peperone verde. Corpo medio, tannini mordenti che mostrano carattere ed un finale scorrevole di media densità che si offre sin da subito. Sparito dal mercato dal 1995 al 2010 ritorna nel 2011 per raccontare la visione di un blend di 80% Sangiovese e 20% Cabernet Sauvignon. Meglio dal 2022. |
Vini Bianchi
Produttore | Denominazione | Vino | Annata | Score | Tipo | |
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Mazzei | Vermentino Maremma Toscana | Codice V | 2019 | 95 | Bianco | |
Un naso complesso ed accattivante regala pienezza sensoriale nelle note di gelsomino, fiori di sambuco, ananas poco maturo, mango in pezzi, lime tritato e miele di acacia. Corpo medio-pieno, struttura lineare e verticale stratificata e di grande pregio ed un finale teso e moderno che conquista il palato proprio di tutti. Nove mesi di macerazione sulle bucce in parte in anfora ed in parte in acciaio. Un 50% affina in acciaio per 9 mesi su fecce fini ed un 50% in anfora. Bevi ora o invecchia. |