Ci sono aree di prestigio e di grande fascino dove l’espressione varietale si esprime a pieno ed ogni vino che si genera ha forma, carattere ed identità. Queste regioni viticole rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo e stimolano i produttori a fare sempre di più per raggiungere la sublime qualità prodotta in tali zone.
Il grande vino è frutto di un lavoro magistrale, è un’orchestra perfetta in cui tutti gli strumenti devono essere egregiamente accordati e sapientemente suonati affinché essi possano creare il piacere assoluto. È così che anni dopo anni si raggiunge la perfezione e si ambisce alla sana vanità di produrre grande vino, un vino divino.
Il grande vino si ottiene in vigna e si ottiene calcolando ogni minimo dettaglio.
La giusta esposizione nei versanti, l’orientamento dei filari, il sesto d’impianto sono fondamentali nel progetto iniziale per raggiungere la maturazione e produrre uve di qualità.
Il vitigno scelto, il portainnesto ed i cloni poi, rappresentano una solida quantità di elementi da scegliere con cura per esprimere il territorio nel calice.
Non solo, la perfezione è frutto di un lavoro di fattura aulica che vede l’intelligente interazione dell’uomo con la natura per ottenere la qualità assoluta.
La perfetta gestione della chioma, le potature verdi, la sfogliatura, la raccolta manuale nelle tempistiche perfette, la grande selezione in campo e la cernita delle uve in cantina prima di ammostare ed accompagnare con le preghiere il mosto in fermentazione, sono solo alcune delle pratiche enologiche condotte dagli agronomi e dagli enologi per indurre il tantodesiderato incremento di qualità nei vini. Spesso ci riescono, ma c’è qualcosa contro cui l’uomo può davvero poco.
Questo è il fattore annata, croce e delizia di questo settore, che dona fascino e prestigio in giro per il mondo e che tiene i tanti produttori e gli operatori del settore in bilico tra incertezze e paure.
Puro intrigo rivivere le emozioni di un’annata in una bottiglia e ricordare cosa fosse successo in quel determinato periodo.
L’annata rappresenta un fattore determinante nella qualità dei vini e solamente in un’ottima annata è possibile produrre dei grandi vini, vini immortali nel tempo.
Le migliori annate sono quelle equilibrate dove c’è presenza di piogge e di giornate soleggiate. Temperature medie che rispecchiano l’andamento stagionale e buone escursioni termiche tra il giorno e la notte per preservare la naturale freschezza nei vini sia bianchi che rossi. La fase più delicata è senz’ombra di dubbio quella finale intesa come le ultime duesettimane che anticipano la vendemmia. Si spera non ci siano piogge e che le temperature si abbassino permettendo in modo lento il completamento della maturazione fenolica senza aumentare la percentuale di zuccheri nelle uve.
Come abbiamo definito un lavoro d’orchestra la conduzione delle pratiche enologiche in vigna ed in cantina allo stesso modo l’annata perfetta può essere definita un paradiso idilliaco in cui nessuna forma di entropia entra a far parte del sistema e la qualità lineare di maturazione che segue la linea precisa della progressione costante genera un’uva perfetta.
Non è facile produrre vini perfetti, ma ogni tanto succede, e spesso accade la dove persone speciali interpretano in modo magico un territorio e creano pura bellezza ed incanto, immortale nel tempo.