Sabato 15 luglio 2023 si è tenuta la seconda edizione di Red Montalcino, l’evento organizzato dal Consorzio del Vino Brunello e dedicato interamente al Rosso di Montalcino DOC.
Il vino prodotto da uva Sangiovese ha superato l’età evolutiva ed ora è a un punto di svolta. Parola del Presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci.
Il Rosso di Montalcino, già apprezzato e conosciuto con diverse denominazioni, ha acquisito chiara identità ed ufficiale riconoscimento con il passaggio alla Denominazione di Origine Controllata (D.P.R. 25/11/83 e successive modificazioni).
La DOC Rosso di Montalcino, oggi, conta su 510 ettari vitati e una produzione che si aggira in media su 4-4,5 milioni di bottiglie l’anno.
I principali mercati di riferimento del Rosso di Montalcino sono l’Italia, gli Stati Uniti, il Canada, la Svezia e la Germania.
Nel 2022, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio prezzi del Consorzio, le vendite di Rosso sono aumentate di quasi il 20% rispetto al pur positivo 2021, con un posizionamento premium sempre più richiesto sia in Italia che all’estero, dove la domanda statunitense (che vale il 30% dell’export) è cresciuta del 40% solo nell’ultimo anno.
Oltre alla crescita in doppia cifra dell’export, del mercato interno e della domanda horeca, si evidenziano per il Rosso anche prezzi in aumento, stock in cantina ai minimi storici e boom delle vendite dirette. Il successo sempre più evidente del Rosso di Montalcino sta spingendo la denominazione verso la possibilità di allargarne il vigneto, rimasto immutato da 26 anni.
La mattina del giorno 15 luglio si è svolta una Masterclass sul Rosso di Montalcino (REDiscover: le anime del Rosso di Montalcino tra passato e presente) riservata solo a pochi operatori del settore selezionati. La Masterclass, condotta in maniera esemplare da Filippo Bartolotta, si è tenuta presso una delle sale del Tempio del Brunello a Montalcino.
La Masterclass ha analizzato l’evoluzione del Rosso di Montalcino sottoponendo all’attenzione degli operatori presenti 12 vini capaci di riflettere le diverse tendenze della denominazione.
Alla Masterclass hanno partecipato anche il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, il Conte Marone Cinzano di Col d’Orcia, Ilaria Martini di Podere San Guglielmo e l’enologo di Banfi Gabriele Pazzaglia che con i loro interventi hanno arricchito l’interessante dibattito sul Rosso di Montalcino.
La Masterclass è iniziata con una presentazione territorio di Montalcino. È stato ricordato che tale territorio nonostante si estenda per oltre 24.000 ettari è coperto solo per il 15% dalle vigne. È stata messa in evidenza inoltre la matrice geologica di questo territorio che può essere definita secondo Filippo Bartolotta “una sorta di antologia della matrice geologica toscana” caratterizzata principalmente da argille, da sabbie plioceniche, dallo straordinario galestro che si forma dal compattamento delle argille nell’arco di milioni di anni. Inoltre è presente lo scisto ed i residui marini che testimoniano che il mare in passato è arrivato fino a Montalcino da sud-ovest.
Poi è stata fatto un veloce riepilogo delle tappe fondamentali che hanno segnato il cammino del Rosso di Montalcino dal passato fino ad oggi. Come ad esempio l’ottenimento della DOC nel 1983 dopo soli tre anni dall’istituzione dalla DOCG del Brunello di Montalcino. Oppure le importanti modifiche applicate dal Consorzio al disciplinare del Rosso nel 2015.
Dopo l’introduzione iniziale sono stati presentati 12 vini in degustazione. La selezione è stata effettuata in modo da rappresentare più che degnamente il territorio e i produttori di Montalcino. Il servizio è stato suddiviso in tre blocchi di vini. Il primo blocco costituito da 3 vini dell’annata 2021, quindi vini entrati in commercio relativamente di recente. Il secondo blocco costituito da 3 vini dell’annata 2020 per rappresentare quella che viene chiamato “il rosso di Montalcino ad uscita ritardata”. Il terzo blocco costituito da 6 vini capaci di invecchiare (anche se probabilmente non sono stati concepiti per invecchiare).
La suddivisione in blocchi è stata effettuata per mettere in evidenza che dal punto di vista stilistico il Rosso di Montalcino esiste in 3 macro tipologie. Alla prima appartiene il Rosso di Montalcino descritto come fragrante, croccante, di pronta beva, da consumare giovane, che magari è stato ottenuto solo con l’utilizzo dell’acciaio o tramite un passaggio in legno molto breve. Alla seconda appartengono i vini che nascono da una certa vigna o quelli ottenuti da una selezione speciale. Alla terza appartengono quelli che sembrano “essere stati concepiti quasi per essere una riserva”.
La degustazione è iniziata con il primo blocco di 3 vini del annata 2021. La 2021 è stata un’annata abbastanza siccitosa quindi è possibile che i vini siano dotati di una certa gradazione alcolica. Il primo vino è il Rosso di Montalcino Pian delle Vigne 2021 dell’azienda Tenuta Pian delle Vigne di proprietà della famiglia Antinori. Essa è situata ad ovest della denominazione a 130 metri s.l.m. I terreni sono argilloso-calcarei, molti ricchi di scheletro. I 12 ettari dell’azienda sono dedicati proprio al Rosso di Montalcino. Il Rosso di Montalcino Pian delle Vigne 2021 di Antinori si presenta croccante al naso con sentori che ricordano i frutti rossi e il profumo dolcissimo della ginestra, in sottofondo emerge una leggera nota ematica. Al palato è reattivo, succoso, balsamico e leggermente salino.
Il secondo vino è il Rosso di Montalcino 2021 dell’azienda Ridolfi. I circa 12 ettari di aziendali sono situati a 300 metri sul livello del mare nel versante Nord-Est della collina di Montalcino. Il timone dell’azienda è affidato all’esperto Gianni Maccari per il quale, dice Filippo Bartolotta, il Rosso di Montalcino si fa esattamente con lo stesso procedimento con cui si fa il Brunello, l’unica differenza è nella durata dell’affinamento in botti grandi, 12 mesi per il Rosso e circa 3 anni per il Brunello. Secondo Gianni Maccari e un gruppo ristretto di produttori che segue la sua filosofia, il Rosso di Montalcino deve essere il biglietto da visita dell’azienda, principalmente perché se si fa un buon Rosso in una determinata annata, i più attenti se ne ricorderanno e assaggeranno qualche anno dopo anche il Brunello che molto probabilmente sarà notevole. Il Rosso 2021 di Ridolfi presenta note che ricordano la macchia mediterranea e tanto frutto rosso. In bocca il vino ha energia, forza e presenta anche una componente di struttura diversa rispetto al primo vino servito.
Il terzo vino è il Rosso di Montalcino 2021 dell’azienda La Magia di proprietà della famiglia Schwarz. Il vigneto aziendale si estende su 15 ettari in un unico appezzamento di solo Sangiovese (interamente iscritto a Brunello) che sovrasta imponente la vallata a un’altitudine di 400 – 450 metri e gode di un’ottimale esposizione a sud – est. Il terreno è composto prevalentemente di scheletro, si presenta sabbioso in superficie e argilloso al di sotto dei 20 centimetri. Il Rosso di La Magia svolge 9 mesi di affinamento in tonneau e botti grandi. L’azienda da poco ha iniziato ad utilizzare per una percentuale del vino anche delle anfore di terracotta. La Magia produce un Rosso di Montalcino un po’ più carico in colore. Questo Rosso di Montalcino 2021 al naso si presenta fruttato con una sottile presenza speziata.
La degustazione prosegue con il secondo blocco di 3 vini dell’annata 2020. Il primo è il Rosso di Montalcino 2020 dell’azienda San Guglielmo. L’azienda gestita oggi dalla giovane Ilaria Martini si trova nel versante ovest di Montalcino a circa 400 metri sul livello del mare, su un terreno di galestri e palombini. Il piccolo vigneto aziendale di circa un ettaro e mezzo rappresenta un vero e proprio cru. L’azienda ha esordito sul mercato per la prima volta con il Brunello DOCG 2016 e il Rosso DOC 2019.
Il secondo vino è il Rosso di Montalcino 2020 dell’azienda Argiano. L’azienda si estende per 135 ettari nell’angolo sud-ovest di Montalcino e si trova ad un’altezza di 300 metri s.l.m.. Il terreni che ospitano i vigneti del Rosso sono essenzialmente sciolti e caratterizzati da argille giovani ed alluvionali con leggera presenza di marna calcarea. L’affinamento del Rosso avviene in botti di rovere francese (10-50 hl) per circa 9 mesi. Il Rosso di Montalcino 2020 di Argiano presenta al naso tutta la generosità del frutto, è un vino molto gentile. L’intenzione di Bernardino Sani (CEO/Enologo dell’azienda), afferma Filippo Bartolotta, è di produrre un vino “gastronomico”.
Il terzo vino è il Rosso di Montalcino 2020 dell’azienda Pertimali – Sassetti Livio. La proprietà Pertimali, con i suoi 16 ettari di vigna, si trova in uno dei cru più importanti della zona, la collina di Montosoli, nel versante nord di Montalcino, caratterizzata da terreni con calcare e argilla. Il Rosso di Pertimali non fa affinamento in legno ma solo in tini di acciaio e poi in bottiglia. Il Rosso 2020 di Pertimali è un vino con una bella profondità di colore, al naso si presenta elegante, ricorda alcuni tratti di un grande Pinot nero, dal calice emergono note di sottobosco, tracce ematiche, sentori balsamici, è abbastanza diverso dagli altri vini in degustazione finora, è più nordico, più composto, con un frutto meno marcato. Al palato è succoso, la presenza materica è importante in questo vino, mostra anche una buona struttura.
La degustazione giunge verso la fine con il terzo blocco di 6 vini. Il primo vino è il Rosso di Montalcino La Caduta 2019 dell’azienda Caparzo. La Caduta è anche il nome del vigneto di 7,5 ettari da cui è ottenuto questo vino. Esso è situato nel versante Sud – Ovest di Montalcino ad un’altitudine che va dai 280 ai 300 metri s.l.m. Il terreno in questa zona è caratterizzato da conglomerati poligenici, arenarie grossolane, ciottoli di eurite e sabbie. Il Rosso di Montalcino La Caduta affina in parte in botti grandi per un tempo che varia a seconda dell’annata da 6 a 9 mesi. La Caduta 2019 si presenta al palato come un vino di buona struttura. La Caduta di Caparzo, afferma Filippo Bartolotta, rientra in quella categoria Rossi di Montalcino un po’ “stile riserva”.
Il secondo vino è il Rosso di Montalcino Poggio alle Mura 2016 dell’azienda Banfi di proprietà della famiglia Mariani. La tenuta Banfi si estende nel versante meridionale del comune di Montalcino. I vigneti del Rosso si trovano in un’area caratterizzata da versanti a buona pendenza dove i suoli si sviluppano su sedimenti continentali, argillosi di colore rossastro con notevole presenza di pietre e ciottoli. Inizialmente questo Rosso veniva affinato solo in legno piccolo, con il passare degli anni c’è stato un ritorno importante al legno grande da parte dell’azienda. Il Rosso Poggio alle Mura in degustazione è del 2016 quindi una delle migliori annate a Montalcino. Tuttavia, afferma Gabriele Pazzaglia, non è stata così semplice da gestire in quanto si sono verificate delle piogge a ridosso raccolta che hanno richiesto interventi in campo.
Il terzo vino è il Rosso di Montalcino 2015 dell’azienda Palazzo proprietà della famiglia Loia-Palazzo. La tenuta Palazzo è situata alle pendici del versante orientale di Montalcino, in una posizione dominante a 320 metri s.l.m. e si estende su una superficie totale di 12 ettari di cui 4 coltivati a vigneti Brunello. Il Rosso di Palazzo è ottenuto tramite affinamento in botti grandi da 20-25 hl. Il Rosso di Montalcino 2015 di Palazzo presenta al naso piacevoli sfumature di erbe officinali. Al palato è succoso e fresco con i tannini leggermente rustici.
Il quarto e quinto vino sono entrambi della stessa annata e sono il Rosso di Montalcino 2013 dell’azienda Fattoi e il Rosso di Montalcino 2013 della azienda Col d’Orcia. Fattoi si trova a sud del comune di Montalcino. L’azienda ha 9 ettari coltivati a vigneto. L’azienda Col d’Orcia è situata sulla collina che sovrasta il fiume Orcia, il quale segna il confine Sud-Ovest del territorio di produzione del Brunello di Montalcino. I vigneti di Col d’Orcia si estendono su una superfice di 144 ettari di cui 100 sono dedicati al Brunello e al Rosso di Montalcino. Secondo Filippo Bartolotta, dall’assaggio del Rosso di Fattoi 2013 e del Rosso di Col d’Orcia 2013 emerge che, a Montalcino, dal Sangiovese coltivato in zone vocate da produttori sensibili si ottengono vini che invecchiano bene anche se hanno svolto un solo anno di affinamento in botte. Entrambi i vini mostrano una dolcezza del frutto e un leggera sfumatura di sottobosco. Nel Rosso di Col d’Orcia si evince una sottile note di polvere da sparo e una nota fruttata un po’ più definita.
Il sesto e ultimo vino è il Rosso di Montalcino 2008 dell’azienda Poggio di Sotto di proprietà di ColleMassari. Poggio di Sotto si trova su una collina a sud-est di Montalcino. L’azienda ha 16 ettari vitati a Brunello. I vigneti si estendono lungo una collina dai 200 metri fino a 400 metri sul livello del mare. Il Rosso di Poggio di Sotto è ottenuto tramite affinamento in botti da 30 ettolitri di rovere di Slavonia. Il Rosso 2008 di Poggio di Sotto mostra un frutto rosso dolce e una sottile nota balsamica. Al palato non da secchezza ma favorisce una buona salivazione. Davvero un vino notevole questo Rosso 2008 di Poggio di Sotto, tuttavia, secondo Filippo Bartolotta, non può essere considerato come un “modello” di Rosso di Montalcino ma rappresenta più un eccezione.
La Masterclass si è conclusa con una considerazione finale di Filippo Bartolotta che ha affermato di aver percepito grande entusiasmo nella nuova generazione di produttori di Montalcino, i quali vedono nel Rosso di Montalcino il modo di ottenere un feedback più veloce al loro lavoro.
La sera del 15 luglio all’interno della splendida Fortezza di Montalcino si è tenuto un walk around tasting in cui 70 produttori del territorio hanno raccontato i loro vini ad operatori del settore e winelover.
Nel corso della serata inoltre è stato possibile provare buon cibo presso i food corner, degustare liberamente i vini dei produttori presso l’enoteca collettiva e assaggiare fantastici cocktail nell’area mixology. Il format sotto le stelle di Red Montalcino è stato animato anche un ottimo palinsesto musicale che si è concluso con il dj set di Greta Tedeschi che ha fatto scatenare un po’ tutti.
Splendida edizione di Red Montalcino. Un sincero ringraziamento agli organizzatori!