“Stappa Montespertoli!”, un’occasione di festa ma soprattutto di dialogo e confronto

Articolo di Fosca Tortorelli.

Arrivata alla sua terza edizione, come ogni anno torna il momento di confronto e approfondimento con l’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli, una “rivoluzione” che con il 2024 cambia prospettiva, non ponendosi più soltanto come punto di rottura rispetto al passato ma come momento di approfondimento culturale, incentrato su un tema attuale, quello del cambiamento climatico e del suo impatto sul vino del futuro.

Nata nel 2022, l’Associazione Viticoltori di Montespertoli raggruppa 15 aziende accomunate da pratiche agricole sostenibili e dalla volontà di promuovere un territorio tra i più vitati della Toscana, la cui vocazione vitivinicola non ha, fin qui, goduto dell’attenzione che merita.

Intitolato “Stappa Montespertoli!”, l’incontro è stato anche un’occasione per festeggiare la vendemmia 2024 – arrivata quasi alla sua fine – oltre che la conclusione di un’annata meteorologicamente non facile, ma che appare già assolutamente soddisfacente in termini qualitativi.

Così presso gli inusuali, ma al contempo affascinanti, spazi della Chiesa dei Santi Martino e Giusto a Lucardo Alto (Montespertoli, FI), si è svolto l’incontro con degustazione “La rivoluzione…del clima. Una conversazione sul cambiamento climatico e il suo impatto sul vino del futuro”. Due i contributi scientifici, quello di Marco Moriondo, agro-meteorologo e senior researcher nell’ambito di climate change presso IBE-CNR e di Giacomo Buscioni, responsabile tecnico scientifico del settore bevande di FoodMicroTeam (FMT), che si sono intervallati con cinque produttori che hanno portato la loro testimonianza relativa all’andamento dell’annata 2022 e 2023.

Un tema caldo che va affrontato con maggiore consapevolezza come ha sottolineato Guido Giulio Tinacci, presidente dell’Associazione.

Approfondimenti in sala con il tema “La rivoluzione del clima”.

Il Clima, come ha evidenziato il giornalista Paolo De Cristofaro, che ha condotto la conversazione, è un aspetto sempre più centrale, soprattutto per noi addetti ai lavori ma spesso ci dimentichiamo che il diario climatico è solo una delle infinite variabili che hanno un’influenza sul prodotto finale in termini qualitativi e quantitativi.

Marco Moriondo ha infatti raccontato con chiarezza il concetto di meteorologia e come il suo studio può diventare utile strumento per risolvere diversi problemi relativi all’agricoltura e più nello specifico per la viticoltura. «Le variabili che determinano il successo di un vitigno sono suolo clima e varietà, elementi che se in equilibrio danno un risultato ottimale, un prodotto qualitativamente superiore. Va fatta una riflessione anche su cosa si intende per annata esterna e cambiamento climatico e quali sono le variabili metereologiche che impattano la produzione.

Da parte sua Giacomo Buscioni introduce il concetto di annata estrema e di cosa si intende per cambiamento climatico, quali paletti ha messo al centro della ricerca questo tema. Diversi gli spunti e le certezze o presunte tali che vanno riviste. Secondo Giacomo Buscioni:«Il futuro non è fare vigneti sempre più in alto, ma selezionare dove toglierli e farli nelle zone realmente vocate. La conoscenza è uno strumento fondamentale, per cui la tradizione che ognuno si porta dietro delle vendemmie fatte e della conoscenza del luogo, va sempre più riletta. Bisogna sempre guardare avanti, come se ognuno di noi si portasse dietro uno zainetto di sicurezza. La tradizione non è guardarsi indietro, ma avanti con la conoscenza e l’esperienza acquisita. I produttori devono essere i primi a leggere questi cambiamenti».

Tanti spunti e riflessioni anche portati dai produttori ciascuno con la propria esperienza, un bel momento di confronto che si è concluso nel pranzo di fine vendemmia a cura del ristorante La Lanterna di Pulica, e che si è rivelata una giusta occasione di festa e un momento ottimale per annunciare alcune importanti novità di quest’anno.

Pranzo di fine vendemmia, un momento ricreativo e di confronto.

Tra tutte l’assegnazione del premio Ambasciatori di Montespertoli a quegli operatori del settore che hanno saputo portare avanti il messaggio dell’associazione e del territorio, come dei veri e propri ambasciatori. A Giampaolo Gravina è stato assegnato il riconoscimento come Comunicatore; come enoteca è stata scelta l’Enoteca/Bistrot I’Licchio di Montespertoli e sempre di Montespertoli come realtà ristorativa il Ristorante Il Focolare. L’altra importante novità è stata l’anticipazione di un progetto, sul medio-lungo periodo, di mappatura del territorio, in collaborazione con Alessandro Masnaghetti, meglio conosciuto come “Map-man”. A Masnaghetti il compito di cartografare il territorio viticolo di Montespertoli.

Un incontro stimolante anche per la qualità dei vini assaggiati. Tra i bianchi decisamente interessante il Toscana Igt Trebbiano 2021 “La Lupinella Bianca” ottenuto da uve trebbiano provenienti da vigne di 40 anni del vigneto Sant’Ansano, situato a Vinci. Il risultato è un vino di carattere e freschezza elegante e di grande godibilità. Lo segue per spensieratezza, sempre della stessa azienda il Lupinello Bio da litro, prodotto con i vitigni della tradizione del Chianti (Canaiolo, Sangiovese e Trebbiano), una gioviale espressione di vino leggero.

Fattoria Bonsalto, una delle migliori espressioni del tasting.

Ancora da segnalare tra i rossi, per eleganza e piacevolezza il Toscana Rosso IGT Montalbino Rosso 2022 di Giulio Tinacci, frutto di un blend di Fogliatonda, Canaiolo e una piccola percentuale di Sangiovese e Colorino. Da segnalare anche il Rosso I.G.T. Toscana Senza 2023 di Podere Ghisone, un sangiovese senza solfiti di Luca Nesi, un vino di grande personalità e slancio, davvero ben fatto. Di altra matrice, il Sopralago 2022 di Fattoria Bonsalto di Maurizio Tramacere Falco, cru di uve Sangiovese, dove si avverte la nota speziata dell’affinamento in legno. Un vino di eleganza con tannini setosi e dal finale sapido al sorso. Slancio, tensione e grande freschezza nel Chianti Montespertoli 2022 Biologico di “Podere dell’Anselmo” di Fabrizio Forconi, di cui. Si chiude con il Chianti superiore 2023 di Fattoria La Leccia di Lorenzo Bagnoli, coadiuvato dall’enologo Gabriele Gadenz, un vino goloso e sfaccettato.

Quello che emerge è sicuramente un microcosmo fatto da un gruppo di vignaioli che ogni anno si mettono in discussione per crescere, confrontandosi e condividendo la propria idea di vino con passione, puntando a valorizzare e tutelare il loro territorio e il legame millenario che Montespertoli ha con il vino.

Articolo di Fosca Tortorelli.

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